Capita che un rifugio montano non sia solo una recente impresa commerciale volta a sfruttare il passaggio dei turisti con cibarie e souvenir, ma che possa vantare una storia di tutto rispetto. È il caso della Capanna Passo Valles, situata ad un’altitudine di 2032 m sul confine fra le provincie di Trento e Belluno.
Il Passo Valles aveva iniziato ed essere frequentato da escursionisti, per la maggior parte inglesi e tedeschi, nella seconda metà dell’Ottocento, al seguito delle locali guide alpine. Il 1915 trasforma il valico da luogo turistico a teatro di guerra fra le truppe italiane ed austriache. Il conflitto lascia sul campo parecchi caduti, ma anche una serie di sentieri e mulattiere che favoriscono la rinnovata scoperta del territorio da parte degli amanti della montagna. E così che nasce, nel 1933, il Rifugio Passo Valles, una costruzione inizialmente molto spartana che, dopo un incendio, verrà riedificata dalla famiglia Cemin un po’ più a nord, in una posizione più protetta dal vento. La strada che conduceva al rifugio era impraticabile con la neve e per gli approvvigionamenti a Paneveggio si potevano usare solo gli sci e i cani San Bernardo. Con il passare degli anni e l’aiuto delle nuove generazioni l’edificio man mano si ammoderna con luce, riscaldamento e acqua e l’apertura della nuova strada sul versante trentino rende il passo meno isolato.
Ancora oggi è la famiglia Cemin ad accogliere calorosamente il visitatore, offrendo stanze e ristoro agli escursionisti estivi ed agli sciatori del comprensorio Tre Valli.